Una gita nel paese di Cuccagna

Una cantina a volta piemontese, botti in quercia dalla Francia, un viticoltore carismatico, una marchesa di Monaco e un albergatore svizzero con una missione. Mario conosce i viticoltori e i vini e riesce ad avvicinare i propri ospiti all’affascinante mondo del piacere del vino.

MARIO – esce dal suo ufficio nel castello e indossa la giacca di pelle. Nella cantina dei vini fa freddo. Passando accanto a botti d’acciaio, scendiamo nel suo regno. In centinaia di botti, quasi tutte di quercia francese dei più diversi produttori, sono conservati circa 90’000 litri di vino. Mario Olivero, il Maestro enologo, è un certosino, un perfezionista e un viticoltore che si dedica anima e corpo al proprio lavoro. Studia l’influsso che le diverse posizioni sui pendii hanno sull’uva e l’influsso delle diverse botti sul vino. Produrre vino come missione, quasi come un’equazione matematica. Una domanda semplice al Maestro si trasforma regolarmente in un complesso monologo. Purtroppo, le mie conoscenze di vino e di italiano non sono sufficienti a decifrare le raffinate connessioni e sottigliezze delle sue speculazioni, tesi ed esecuzioni. Allora sperimentiamo le testiamo nell’aranciera: il vino migliore, l’Alfiera, il La Tota e anche il leggero Blanc de Noir, un vino spumante bianco prodotto da uve nere. Anche se non ho capito la logica del «come» e del «perché»,
il «cosa» ha convinto al primo colpo: ecco come ci si diverte con il vino!

"Se si vuole valutare un viticoltore, bisogna assaggiarne il vino più venduto, non una specialità."


MARIO OLIVERO, ENOLOGO E VITICOLTORE

E la storia non sembra voler finire. Al massimo, a finire sono le bottiglie di vino. Purtroppo, si è sparsa la voce e i vini dell’Alfieri non sono più in segreto gelosamente custodito.

Malgrado, nel frattempo, la produzione sia arrivata a 130’000 bottiglie all’anno, alcuni singoli tipi di vino – come il migliore «Alfiera» – sono disponibili solo limitatamente. Mi assicuro sei bottiglie del 2015. Come ricordo della visita al castello e come accompagnamento per le occasioni speciali.

PETER – È da tutto il giorno che non vedono l’ora. E adesso gli ospiti dell’hotel siedono pieni di aspettative attorno al grande tavolo della cantina di vini del Sunstar Hotel. L’oste Peter Müller li ha invitati alla degustazione e ha già allineato un paio di bottiglie. Naturalmente non mancano i «soliti sospetti», i due tipici Nebbiolo piemontesi Barolo e Barbaresco, e l’abituale Barbera della zona attorno alla villa Il direttore dell’hotel, ovviamente, sorprende gli ospiti anche con un paio di bottiglie fuori dal comune, per non dire ardite.

"Il Barbera è mio amico. È pronto fin dal primo sorso."

PETER MÜLLER, DIRETTORE D’HOTEL E OSTE

L’atmosfera è leggera e rilassata. Ma il tempo trascorre troppo in fretta. Tutto sommato, poco male – sulla terrazza dell’hotel ci attende un altro piacere: la cena con vista sulle colline piemontesi. Ma quale vino scegliere? Dopo questa illuminante degustazione, la scelta non dovrebbe più essere un problema. Come un vero intenditore, apro l’elegante carta dei vini. Le circa 300 voci mi riportano di nuovo alla cruda realtà. Malgrado la degustazione «ne so quanto prima». Peter mi pone due domande, poi mi dice quale vino provare. Naturalmente ci azzecca in pieno.

Ora è il momento di assaporare. Il vino, il cibo e la vita. Ecco perché in Piemonte tutto ruota attorno a questo. Anche sulla terrazza dell’hotel, dove le chiacchiere da tavola si protraggono fino a sera inoltrata...

Sunstar Hotel Piemonte

Ciò che desidera il cuore!

Presso il Sunstar Hotel Piemont ci si sente subito a casa: una posizione da sogno, camere bellissime, un servizio eccellente e un’offerta per tutti i gusti – i piaceri della tavola sulla terrazza a bordo piscina, eventi wine&dine, degustazioni vini, visite ad aziende vinicole e cantine nella regione, escursioni ai paesi del vino Barolo e Barbaresco. 

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